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SAN BERNARDINO da Siena – 20 maggio –

San Bernardino da SienaSan Bernardino, come ben sanno i colichesi, è il santo di Villatico, al quale è dedicata la chiesa e l'omonima parrocchia.
Il comune di Colico, dal sua parte civile, vista la particolare devozione dell'intera comunità colichese, che risale alla notte dei tempi, lo ha eletto suo patrono, celebrandone la festa il 20 maggio di ogni anno.
A quanto pare, Bernardino, durante il suo cammino lungo tutta l'Italia, predicando  la riforma religiosa, la giustizia sociale e operando a favore della pace tra le città allora in conflitto, passò proprio da Villatico per recarsi, poi, nella vicina Valtellina.

Patronato
Preghiere, Pubblicitari – Bernardino ha ideato il cosiddetto "trigramma bernardiniano" e per questo motivo, può  ben essrere considerato un "pubblicitario" ante litteram.

Etimologia
Bernardino = ardito come orso, dal tedesco.

Emblema
Particolare del trigramma di San Bernardino, di Andrea Mantegna.IHS (monogramma di Cristo, o trigramma bernardiniano), ossia la rappresentazione latina della prima, secona ed ultima lettera del nome greco di Gesù (ΙΗΣΟΥΣ). Ci sono anche altre spiegazioni che lo indicano come: "In Hoc Signo (vinces) – in, o sotto, questo segno vincerai –", il motto di Costantino; oppure "Iesus Hominum Salvator – Gesù salvatore degli uomini, cioè dell'umanità –”.
Nell'immagine, il particolare dell'opera di Andrea Mantegna (1431 - 1506), intitolata “Antonio de Padova e Bernardino da Siena presentano il monogramma di Cristo“: affresco del 1452, realizzato su un portale della basilica di S. Antonio di Padova, a Padova.

Martirologio Romano
San Bernardino da Siena, sacerdote dell’Ordine dei Minori, che per i paesi e le città d’Italia evangelizzò le folle con la parola e con l’esempio e diffuse la devozione al santissimo nome di Gesù, esercitando instancabilmente il ministero della predicazione con grande frutto per le anime fino alla morte avvenuta all’Aquila in Abruzzo.

La storia
Bernardino nacque l’8 settembre 1380 a Massa Marittima dalla nobile famiglia senese degli Albizzeschi. Rimasto orfano in giovane età, fu allevato da due zie a Siena, dove studiò grammatica e retorica con maestri illustri, e poi diritto canonico nella prestigiosa università della città. A vent’anni, dopo la guarigione dalla peste, abbandonò la vita mondana, organizzando con alcuni compagni l’assistenza ai malati nell’ospedale di Siena. A 22 anni vestì l’abito francescano, entrando come novizio al Colombaio che apparteneva alla Regola dell’Osservanza dei frati minori.
Ordinato sacerdote, approfondì per anni lo studio dei grandi dottori e teologi soprattutto francescani, iniziando poi nel 1417 quell’opera di predicazione attraverso le città d’Italia che lo rese famoso. Dovunque si recava, tanto numerose erano le persone che si riunivano ad ascoltarlo che le chiese erano incapaci di contenerle e ci si radunava nella piazza. Grande fustigatore dei vizi del tempo: l’avarizia dei nuovi ricchi, l’usura, il gioco d’azzardo, la superstizione, con la sua parola infuocata richiamava alla giustizia, alla concordia, all’unità, risvegliando la fede attraverso la penitenza e la sobrietà.
Banditore della devozione al santissimo Nome di Gesù, inventò uno stemma dai colori vivaci: su una tavoletta, scolpito o dipinto su fondo azzurro, un grande sole, simbolo dell’amore di Dio, con al centro il monogramma JHS (Jesus Hominum Salvator). Veniva posto in tutti i locali pubblici e privati sostituendo i blasoni delle famiglie e delle varie corporazioni spesso in lotta tra di loro; Bernardino lo dava a baciare al pubblico al termine delle sue prediche. Nominato Ministro Generale dell’Ordine, divenne uno dei principali propugnatori della riforma dei francescani osservanti. Per tre volte rifiutò la carica di Vescovo. Nel 1442 persuase Eugenio IV ad accettare le sue dimissioni da Ministro Generale e riprese la sua attività di evangelizzatore popolare. E fu proprio in una di queste missioni, mentre era in viaggio verso il Regno di Napoli che morì, ad Aquila, il 20 maggio 1444. Appena sei anni dopo, nella Pentecoste del 1450, il papa Martino V, facendo eco alla voce del popolo che ancora in vita lo aveva acclamato santo, lo elevava agli onori degli altari.
(Fonte: chiesadimilano.it)

Nonno Attanasio